Perché
Perché la Comunità Energetica
01
Permette di condividere l’energia elettrica prodotta da più impianti FER tra diversi utenti sia consumers che prosumers
02
La condivisione non richiede la realizzazione di una infrastruttura di connessione tra i vari utenti
03
L’energia elettrica condivisa è incentivata generando un incremento di valore rispetto alla sola energia immessa in rete da un impianto FER
04
La condivisione permette di associare utenze di diverse tipologie per sfruttare al meglio l’energia elettrica prodotta
05
La CER è un’associazione a libera partecipazione
06
L’investimento negli impianti può essere realizzato dall’intera CER, solo da alcuni partecipanti o anche da soggetti esterni, oltre che dalla PA. Sono già operative diverse forme di agevolazioni a livello locale e nazionale
07
Incremento del valore di un investimento in impianti FER attraverso l’incentivazione dell’autoconsumo tramite la condivisione di energia
08
Diminuzione della dipendenza da altre fonti e conseguente abbattimento delle emissioni di CO2 in atmosfera utilizzando energia prodotta da fonti rinnovabili
09
Impatto sul Bilancio di Sostenibilità delle aziende e incremento dell’indice ESG
L'incentivo - FIT per la condivisione di energia
Come
Attraverso un meccanismo virtuoso, è prevista una tariffa incentivante (feed in tariff – FIT) per l’autoconsumo generato dall’intera Comunità Energetica.
Materialmente la FIT viene calcolata ed erogata dal GSE nei seguenti termini:
- Gli impianti facenti parte della Comunità producono energia, parte della quale può essere utilizzata immediatamente dagli utenti ad essi direttamente connessi (ogni impianto può essere collegato ad un solo utilizzatore/POD vedi impianti in autoconsumo/SEU)
- Il resto dell’energia viene immessa nella rete di distribuzione nazionale
- I Soci della Comunità prelevano dalla stessa rete di distribuzione l’energia per le loro esigenze attraverso i propri contratti di fornitura, ognuno con il proprio operatore e la propria bolletta (NB i Soci mantengono la libertà di scelta del proprio fornitore di EE)
- Il ’’confronto’’ (tecnicamente il valore minimo) tra l’energia immessa in rete dagli impianti e quella prelevata dai Soci genera l’incentivo (NB il calcolo viene effettuato su base oraria)
- Tale quantità di energia è definita ‘’Autoconsumo’’
Quanto
La norma prevede una valorizzazione della FIT dipendente dalla dimensione dell’impianto a fonte rinnovabile oltre ad un meccanismo di assorbimento della volatilità del prezzo dell’EE*.
In particolare, relativamente all’Autoconsumo, l’incentivo varia tra:
- 80-120 €/MWh per impianti di potenza < 200kW
- 70-110 €/MWh per impianti di potenza compresi tra i 200 e i 600kW
- 60-100 €/MWh per impianti di potenza > 600kW
Nel solo caso di tecnologia fotovoltaica, sono previste delle maggiorazioni di 4€/MWh per impianti situati nelle regioni del Centro e 10€/MWh per quelli situati nel Nord Italia, al fine di garantire condizioni di equilibrio sull’intero territorio nazionale.
A questi valori si aggiungono circa 10€/MWh previsti dall’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) per il principio di minore utilizzo della rete di distribuzione nazionale visto che lo scambio di energia tra impianti e Soci avviene all’interno dell’area sottesa alla medesima cabina primaria
* Un prezzo zonale di vendita minore di 140€/MWh già garantisce il valore massimo di incentivo
PNRR: M2C2
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), prevede:
- Missione 2: rivoluzione verde e transizione ecologica
- Componente 2: energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità elettrica
- Pt 1. Incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili
- Promozioni rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo
Previsione spesa 2,2 miliardi di €
Lo schema di decreto attuativo del D.lgs. 199/2021 inserisce la possibilità di accedere ad un ulteriore incentivo in conto capitale per un massimo del 40% delle spese di analisi, strutturazione e realizzazione delle CER (ivi inclusi, quindi, gli studi di fattibilità, l’ingegneria e la costruzione degli impianti) costituite in comuni con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.
L’accesso a tale agevolazione, riduce proporzionalmente l’incentivo sull’energia autoconsumata.